la sua vita da artista!

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  1. paci87
     
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    La vicenda storico-musicale del fiorentino Marco Masini, uno dei cantanti che maggiormente riuscirà nel corso degli anni Novanta a raccogliere il consenso del pubblico giovanile, parte dalla scuderia Bigazzi, dove Masini approda sul finire degli anni Ottanta, dopo una lunga esperienza di studio e di pratica dei generi più svariati. Comincia con la composizione di colonne sonore (sue sono le musiche di Mediterraneo, Mery per sempre e Ragazzi fuori), e incide la base di Si può dare di più, vincitrice a Sanremo 1987. E' in tournee con Umberto Tozzi, riceve gli apprezzamenti di Gianni Morandi, e finalmente del 1988, pubblica il primo 45 giri, dal titolo Uomini. Al sodalizio con Bigazzi, si aggiunge in quello stesso periodo quello con Beppe Dati, fine compositore di testi, con una solida base psicanalitica e una straordinaria conoscenza della poesia italiana: questi incontri daranno vita ad un eccezionale team a tre che agli inizi degli anni Novanta produrrà alcune canzoni molto ispirate della tradizione del nostro paese. Il primo esperimento, neanche a dirlo, viene effettuato sull'ambizioso palco dell'Ariston, in occasione della 40° edizione del Festival. E' un anno importante per Sanremo, dato il ritorno dell'orchestra, l'abbinamento con star straniere - e conseguente mondovisione - , e la partecipazione, quasi un evento, dei Pooh, consapevoli di avere un vero asso nella manica. La visibilità, quindi, esula dal contesto delle Nuove Proposte, sebbene il clima internazionale renda tutto terribilmente importante. L'immagine, dunque, di questo giovane totalmente al di fuori degli schemi del post-fighettismo anni Ottanta (si presenta con giaccone e jeans) e del jet set, ma non per questo caricaturale, o forzatamente "costruito", che squarcia l'atmosfera impeccabile della kermesse con il suo grido di Disperato, provoca un certo shock. Vittoria indiscutibile, e conseguente immediato scoppio del fenomeno e del caso Masini.Il successo è travolgente e inarrestabile: il brano raccoglie all'istante i favori del pubblico dei più giovani, che si vedono di fronte una figura a loro vicinissima, un interprete delle loro ansie, inquietudini, del disperante disagio in un mondo di cui non riescono ad essere partecipe. Masini sarà il primo a dichiarare di non pretendere di essere un portatore di verità, un profeta, "santone degli adolescenti", bensì semplicemente di descrivere la realtà per com'è, con i suoi drammi le sue brutture, la vita senza indoratura di pillola ("racconto e canto quello che vedo, senza sdolcinature e infingimenti. Che ogni generazione si senta tradita e incompresa è un dato fisiologico, non l'ho certo inventato io"): ma le sue storie, le prime, descritte nell'album Marco Masini, uscito poco dopo Sanremo, e quelle degli anni successivi, avranno una tale presa sul mondo dei ragazzi, da fare indiscutibilmente del cantante il modello di riferimento per le giovani generazioni degli anni Novanta. Marco Masini (600.000 copie vendute) è un album principalmente melodico (con l'uso centrale di un ottimo pianoforte per diversi brani), arricchito da alcune concessioni al pop, che svelano l'animo più brillante, più solare dell'artista (Le ragazze serie), desideroso di non apparire così drasticamente legato dall'etichetta di disperato che in molti non esitano a consegnargli in tutta fretta. Il pubblico pare in ogni caso visibilmente attratto dalla dimensione più intimista, in parte autobiografica, e più "arrabbiata" di questa prima produzione masiniana, e predilige la straordinaria e struggente Caro babbo, Vai con lui, la sorprendente Ci vorrebbe il mare, e la toccante e delicata Dal buio. Storie di grande sofferenza, di addii e di incomprensioni, personaggi al margine: ma in ultimo storie universali in cui i ragazzi si riconoscono come mai era accaduto fino a quel momento. Il giovane artista toscano porta per la prima volta nel mondo della canzone i conflitti di famiglia, piccole tragedie che affiggono migliaia di situazioni in bilico. Parla - ricamando su storie personali o comunque conosciute - di amori allo sbando per l'impossibilità di offrire sicurezze, e coltiva allo stesso tempo una dimensione di grande tenerezza, che finisce in molti casi per diventare la sua cifra definitiva.

    Il fenomeno si ripete l'anno successivo, nel 1991, e ancora una volta a partire da Sanremo, a cui Masini partecipa di diritto come vincitore della sezione Nuove proposte dell'anno precedente. In un'atmosfera lacerata dall'imminente guerra del Golfo, Marco esegue con ardore sul palco dell'Ariston uno struggente brano sul tema della droga, Perché lo fai, guadagnando il terzo posto alle spalle dei mostri sacri Riccardo Cocciante e Renato Zero. In seguito, dichiarerà di aver ricevuto oltre un centinaio di lettere da parte di tossicodipendenti. Poche settimane dopo esce il nuovo album, dal suggestivo titolo Malinconoia (termine entrato come neologismo nel vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli, e anche il titolo di uno dei pezzi): la formula, più o meno, è la medesima dell'album precedente, prevalere della melodia, testi toccanti e poetici, che raccontano storie tratte dalla realtà quotidiana. Cenerentola innamorata, innanzitutto, tenera favola in cui Masini è l'amico del cuore di una ragazza che sul finale si ritrova ad accettare con gioia e coraggio una gravidanza indesiderata. C'è posto per la durezza dell'esistere, con Il niente, e la stessa Malinconoia: sensazioni che nascono dall'impatto con una realtà grigia e volgare, pronta a troncare ogni aspettativa. Su un altro versante, Ti vorrei , canzone più dinamica e gioiosa, forse per ricordare che la gioventù è anche spensieratezza e voglia di divertirsi, conquista il Festivalbar. Le critiche sono però in agguato: la dimensione nichilista che la stampa e la tv rintracciano nelle canzoni di Masini come un'impronta drasticamente negativa, alimenta stupide calunnie e facili, quanto crudeli, ironie. Pressato tra il pressappochismo di chi comincia lentamente a dipingerlo come un menagramo, e l'amore appassionatissimo di migliaia di ragazzi che gli inviano lettere, diari, in cerca di una risposta da quello che per loro è il vate per eccellenza, il Marco ha un improvviso moto di rivolta. E in pieno inverno 1993 decide coscientemente di gridare per 46 volte Vaffanculo alla sciocchezza e alla volgarità dei suoi più accesi detrattori, del suo presente e del suo passato, soprattutto artistico ("mi diceva quella gente che s'intende di canzoni «hai la faccia da perdente, mi dispiace non funzioni»"). L'uscita dell'album T'innamorerai contenente la canzone scandalo avviene alla metà di gennaio, ed il polverone che si solleva non ha termini di paragoni con quant'altro avvenuto in Italia per un brano di musica leggera. La radio e la tv concorrono alla censura del pezzo, mentre sociologi, semiologi, sacerdoti, opinionisti si accendono in infiammatissimi dibattiti sul motore che può aver spinto ad infarcire di sproloqui una produzione artistica, ma soprattutto sul successo travolgente che la canzone e il disco stanno riscuotendo. La scelta ha in realtà del coraggio - al di là dell'indiscutibile valore qualitativo del brano, deciso, rockeggiante, energico -: ma sono in pochi a comprenderlo, e i più drastici si dividono in chi accusa Masini di aver voluto scegliere la via facile del torpiloquio, e chi grida allo scandalo per il presunto crollo di una certa "immunità" del linguaggio delle canzoni dall'uso di espressioni quotidiane. Anche perché il disco, nella sua totalità, ha la sapienza di equilibrare la bomba Vaffanculo (a cui si affianca, per temi e atmosfere Paura d'amare), brani molto melodici, che fanno ampio uso di archi e pianoforte e si avvalgono di testi densamente poetici. T'innamorerai (forse la più amata e conosciuta canzone di Marco Masini), Cantano i ragazzi e La libertà, seguono questa linea "alternativa" nella produzione dell'artista, e danno vita, assieme agli altri, a un disco di estrema godibilità. Dopo la conquista del disco d'oro in diversi paesi d'Europa, l'artista e il suo entourage, ormai solidamente assestato sulla premiata ditta Bigazzi-Dati si rimette a lavoro per la produzione di un nuovo cd. Sono gli anni profondi della rabbia, e della voglia bruciante di Masini di gridarla nelle pieghe più intime della sua verità: a febbraio del 1995 esce dunque Il cielo della vergine, introdotto da un nuovo singolo scandalo, Bella stronza. Il vespaio di due anni prima si risolleva immediatamente: il testo contiene delle espressioni di profonda efficacia, che in molti si affrettano a definire volgari. Marco si affretta a rettificare, asserendo che Bella stronza, (che racconta l'abbandono di un ragazzo da parte della fidanzata, attirata da un uomo più ricco) altro non fa che descrivere una situazione comunissima, così come altrettanto quotidiane sono le espressioni che in genere vengono associate a un determinato tipo di comportamenti ("ma quando si litiga, anche all'interno di una coppia, pensate che ci si lancino dei fiori? Si sparano cose terribili, graffianti..."). Segue immediata rivolta femminista contro il Masini accusato di aver preso una posizione crudamente critica nei confronti della totalità delle donne: quasi che Il cielo della vergine non contenesse Principessa o l'altrettanto delicata Cuccioli, che con la loro poeticità catturano all'istante il pubblico dei fans. L'album conquista il disco d'oro, viene diffuso in vari paesi d'Europa, e, tradotto in spagnolo come El cielo del Virgo approda finalmente in America Latina. L'anno successivo, 1996, Masini pubblica la sua prima raccolta di successi, L'amore sia con te, dal titolo dell'unico inedito. Gli orizzonti musicali di Marco, tuttavia, così profondamente radicati nel rock e nell'elettronica anni Settanta, lo spingono a tentare nel 1998 la via della sperimentazione con Scimmie, (realizzato con la collaborazione di Mario Manzani) lontano dalle atmosfere degli album precedenti, ma sicura spia della grande esperienza di Masini all'interno del mondo delle sette note. I testi, realizzati ancora con la collaborazione di Dati, vengono privati della tradizionale immediatezza per adeguarsi ai contenuti musicali: ne nasce la straordinaria Lungomare, nonché Fino a tutta la vita che c'è, un brano forse tra i più ariosi, dotato di una intensa luminosità e apertura - quasi iperurania - alla libertà. L'ottima fattura del cd - che segna peraltro il momentaneo distacco da Bigazzi - non sembra tuttavia convincere il pubblico, affezionato al Masini più melodico e poetico, e non premia il coraggio dell'esperimento. Per soddisfare le richieste dei suoi fans, Masini torna all'opera secondo il suo stile più conosciuto, e nel dicembre 1999 pubblica il singolo Il giorno più banale (in seguito ribattezzato Il giorno di Natale nell'album che seguirà alcuni mesi dopo) , appassionata invocazione di fiducia e speranza per tutti coloro che soffrono. Nel 2000 è poi a Sanremo con Raccontami di te, delicata favola d' amore scritta prettamente in "masinese", che però non lo proietta oltre il quattordicesimo posto. Al contempo esce il disco omonimo della canzone sanremese, contenente - fra le altre - Protagonista e l'entusiasmante Ancora vita è.

    Reduce da un fortunato tour condotto tra primavera ed estate in tutta Italia, agli inizi dell'anno successivo Masini è di nuovo nei negozi con un nuovo disco di inediti (in realtà brani composti nel corso del decennio precedente e solo adesso portati alla luce), Uscita di sicurezza. E' l'inizio del periodo più buio: la casa discografica, la Ricordi, inglobata dal colosso BMG, conduce la campagna promozionale dell'album in maniera svogliata, distratta, e non collabora alla tutela dell'immagine dell'artista, sempre più minata da sciocchi pregiudizi, accuse prive di senso, e una sorta di ostracismo da parte di radio, giornali, tv. Del cd, Masini fa appena in tempo a promuovere due singoli, Lasciaminonmilasciare e Il bellissimo mestiere (sono incazzato con l'amore), entrambe struggenti ballate d'amore, che, esausto, decide la drammatica svolta del ritiro. E' la metà di aprile. La notizia getta i fans nello sconforto, piovono appelli, preghiere (che coinvolgono anche alcuni colleghi, Adriano Celentano in prima linea), ma a nulla sembrano valere. La decisione di Marco sembra irrevocabile: non si allontanerà, però, dal mondo della musica, ma rimarrà come produttore di giovani artisti, e terminerà il tour già fissato al momento del ritiro. Il seguito è un susseguirsi di mesi neri ed eventi spiacevoli, non ultimo il contenzioso con la ormai ex casa discografica BMG che a sua insaputa pubblica prima una, poi una seconda raccolta di successi non autorizzata. Per il resto, silenzio. Autunno 2003: a sorpresa compare nei negozi di dischi il singolo Generation, seguito da un cd di vecchi successi riarrangiati, più tre canzoni inedite, entrambi pubblicati con una nuova etichetta, la indipendente MBO. Per i fans, che non hanno mai abbandonato Masini, ma hanno continuato a sostenerlo anche nei momenti più difficili, è una luce che finalmente si riaccende.
    Timidamente il cantante fa un primo ritorno in classifica, e quando viene resa nota la lista dei ventidue partecipanti al 54° festival della canzone italiana, il suo nome figura tra gli iscritti. Il sistema di votazione prevede, quest'anno per la prima volta, la partecipazione via sms degli spettatori da casa: Marco Masini si esibisce nel corso della prima serata, e il giorno seguente, quando vengono resi noti i risultati parziali, la sua L'uomo volante è prima in classifica. L'emozione sale, sera dopo sera. Poco dopo la mezzanotte della domenica, Masini, raggiante di gioia, entra volando sul palco dell'Ariston per ricevere la statuetta premio (più il premio sala stampa per il miglior testo, ex aequo con Mario Venuti). E' il vincitore, contro tutto e tutti, e la sua adesso, è una splendida favola. L'estate 2004 prosegue col successo radiofonico del nuovo singolo, E ti amo: nel frattempo Marco Masini ha intrapreso una tournée a basso costo, per suo stesso desiderio e da lui ribattezzata La musica è per tutti, dal quale trarrà un disco live (e un dvd), Masini Live 2004, che esce nel novembre, a coronamento di un anno davvero eccezionale. Nel marzo 2005, Marco torna al Festival di Sanremo portando in gara Nel mondo dei sogni, canzone che richiama le sonorità e i toni di quella dell'anno precedente, ed è dunque indicativa del nuovo percorso artistico intrapreso. Masini riesce a superare le selezioni interne alla categoria alla quale è iscritto, quella degli Uomini, rimanendo in gioco fino alla serata finale accanto a Gigi D'Alessio e al vincitore Francesco Renga. Nel maggio 2005 esce Il giardino delle api, il primo album di inediti dopo quattro difficilissimi anni: un lavoro profondamente segnato dall'impronta pop del cantante, che in questa seconda fase della sua carriera sembra voler consolidare soprattutto la sua immagine sonora, perfezionando il suo stile musicale e al contempo affidandosi a testi sicuramente meno "forti" rispetto al passato. Pur non riuscendo a replicare i successi di vendita degli anni Novanta, l'album ottiene comunque un buon riscontro e viene premiato con ii Disco D'Oro.

    Le frasi di Marco Masini riportate in questa biografia sono tratte dal libro-intervista Per rabbia e per amore, realizzato dall'artista in collaborazione con Marcello Lazzarini, Ponte alle Grazie, 1995.

    rif: http://www.lacanzoneitaliana.it/masini.htm
     
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